Il prezzo dell’oro oggi

anelli oroIl proliferare di attività di compra vendita di oro a 24 k e carature minori, determina la necessità di fare quanta più chiarezza possibile sul meccanismo di valutazione che viene utilizzato e sulle relative quotazioni.
Viviamo un presente dominato da una grave crisi economica ed incertezza finanziaria, che spinge chiunque sia l’uomo della strada che il grande investitore a diversificare con lungimiranza in investimenti sicuri.
L’oro, precisamente quello a 24 k è sicuramente un bene rifugio che non conosce deperimento e che nel tempo mantiene valore in maniera solida e affidabile.
Il prezzo dell’oro e dell’argento, dei metalli nobili è normato da severe regole internazionali.
Il commercio dell’oro ha storia antica e con il tempo si è venuta a creare la necessità di stabilire norme mondiali che dessero indicazioni sul cosiddetto fixing dell’oro, cioè il valore medio di riferimento emanato due volte al giorno, parametro che viene ancora oggi utilizzato da tutte le attività che svolgono compra vendita del pregiato metallo per determinare lo spread.

Le indicazioni sul prezzo vengono stabilite due volte al giorno e precisamente alle 10.30 del mattino e alle ore 15.00 ora di Londra. Questo prezzo viene stabilito dal coinvolgimento delle cinque più importanti banche di Londra (le bullion bank) che decidono sulla base degli ordini con un prezzo limite che eseguiranno al fixing dell’oro di Londra. E’ bene precisare che a nessuno è concesso di sapere quale sarà “l’aggiusto” cioè il fixing prima della sua dichiarazione ufficiale.
In buona sostanza se tutte e cinque le bullion bank si trovano allineate il prezzo viene stabilito senza indugi e comunicato come prima descritto.
Se invece il risultato non è bilanciato, se non c’è allineamento si renderà necessario un aggiustamento.
L’aggiustamento al prezzo verso l’alto causerà per gli ordini di acquisto una riduzione della domanda e per gli ordini di vendita l’aumento dell’offerta.
Viceversa un prezzo più basso aumenterà la domanda di acquisto mentre ridurrà l’offerta di vendita.
Viene quindi spontaneo pensare che l’utente, il privato, anche la persona che non movimenta grandi quantitativi d’oro 24 k ma magari solo i ricordi di famiglia, faccia riferimento al fixing creando un piccolo trasparente commercio. Purtroppo secondo le attuali normative ai privati non è concesso acquistare e vendere attraverso il fixing dell’oro che invece è esclusivamente rivolto ai grandi investitori.

Per ovviare a questa discrepanza e per rendere accessibile il fixing anche ai piccoli investitori la soluzione porta il nome di BullionVault.

La BullionVault di cui il World Gold Council è socio, è un sito per l’acquisto e la rivendita di oro da investimento più famosa ed importante al mondo che consente appunto anche ai privati di acquistare con riferimento al fixing oro fisico allocato, e di lasciarlo in custodia nelle camere blindate site a Zurigo, Londra, New York, Toronto e Singapore a costi molto competitivi. La vendita dell’oro può essere effettuata in qualsiasi momento con il vantaggio di un bonifico di rientro fatto in tempi rapidissimi, il Cliente ha anche la facoltà di ritirare personalmente il proprio oro prelevandolo direttamente.

L’alternativa al servizio offerto da BullionVault sono le attività commerciali autorizzate al ritiro di oro usato, i classici Compra Oro che utilizzano il parametro del fixing di Londra per calcolare lo spread e di conseguenza il prezzo giornaliero di mercato.

A questo punto l’utente prima di ogni decisione, può verificare in tempo reale la migliore quotazione sui tanti siti online così da procedere alla scelta migliore.

Per ottenere la massima valutazione del proprio oro è quindi necessario monitorare la rete e i siti specializzati, tantissimi per l’esattezza, per stabilire quale sia il momento più idoneo alla transazione. Fatto questo l’utente si rivolgerà ad un Compra Oro che dopo aver verificato la purezza dell’oro se di 24K o minore o altro metallo nobile tipo l’argento, attraverso valutazione visiva e chimica, procederà al peso del metallo e in base allo spread del momento stabilirà il prezzo da pagare al venditore.
Il consiglio è quello di richiedere valutazioni e quotazioni a più attività di Compro Oro, così da evitare spiacevoli discrepanze che spesso possono verificarsi in un settore di specifica attività con un alto tasso di concorrenza commerciale che potrebbero tradursi a scapito del venditore.

I compro oro non sono tutti uguali, scegli il meglio

oro puroCompro oro si, compro oro no. Questo è un dilemma che attanaglia coloro che vorrebbero rivolgersi presso queste attività commerciali, ma si trovano nel dubbio di farlo o meno poiché non convinte in merito alla trasparenza del loro operato.
Spesso questo sentimento di diffidenza deriva da notizie che circolano sui mezzi di comunicazione, quali giornali, telegiornali, internet. Molti pseudo esperti affermano come ci si possa trovare davanti a quotazioni basse dell’oro, oppure davanti a bilance tarate di proposito al fine di mandare in perdita il cliente.
Il risultato è una campagna mediatica che non si basa su casi concreti ma spesso su preconcetti, oppure che parte dal singolo caso acclarato per gettare ombre su tutta la categoria di lavoratori del settore.

Se si vuole affrontare il fenomeno dei Compro Oro bisogna essere decisamente più onesti, meno avvezzi ai pregiudizi, nonché informati realmente su come funziona il mondo di un banco metalli.
Per prima cosa bisogna effettuare una distinzione tra i Compro Oro gestiti da privati e le grandi catene. Non si tratta semplicemente di un’insegna differente sopra l’entrata del locale, ma di un modo di affrontare il lavoro completamente diverso.
Le grandi catene di Compro oro sono costantemente controllate dalle autorità, motivo per cui ci si può rivolgere con fiducia dal momento che si può essere certi che le bilance sono tarate, la strumentazione tutta è a norma e che vengono rispettate pedissequamente le norme che disciplinano le attività di compro oro usato. Questo è un primo aspetto di fondamentale importanza ma non è l’unico. Le grandi catene di franchising prevedono un’attività di formazione del personale, il quale viene istruito attraverso appositi corsi non solo a conoscere il mercato dell’oro, le quotazioni, come effettuare le compravendite e tutti gli altri aspetti tecnici, ma i partecipanti sono iniziati anche a nozioni di comunicazione al fine di essere in grado di mettere a proprio agio il cliente e trattarlo al meglio.
Le attività di Compro Oro in franchising, oltre ai controlli delle autorità, sono soggetti anche ai controlli degli ispettori delle catene stesse, poiché il grande marchio non vuole rischiare la propria reputazione per un eventuale esercizio che non si comporta in modo consono.
Inoltre, e si tratta di un aspetto quanto mai essenziale, solo le catene di Compro Oro sono in grado di offrire le più alte quotazioni dell’oro, poiché il fatto di essere dei grandi soggetti con grandi volumi permette loro di offrire le migliori condizioni economiche. Da non sottovalutare che si può ottenere attraverso Internet la migliore quotazione oro online, semplicemente collegandosi al sito del marchio e bloccando il proprio preventivo online.

Da queste informazioni (molto spesso omesse all’interno degli articoli giornalistici che talvolta appaiono sulle testate) si può capire che affidarsi ai grandi marchi non è solo estremamente sicuro, ma anche conveniente poiché si può vendere il proprio oro alle più alte quotazioni sul mercato.
Diverso è il discorso per le attività di Compro Oro di privati, in cui i controlli sono decisamente inferiori, poiché non esistono ispettori aziendali ed è dunque anche più facile manomettere i propri apparecchi al fine di garantirsi un extra guadagno. Inoltre non avendo la stessa forza dei grandi marchi, i privati non possono mai offrire una quotazione dell’oro pari a quella delle catene e dunque vendere presso privati il proprio oro significa perdere svariate decine o anche centinaia di euro.
Spesso inoltre i negozi di privati si presentano ancora (come struttura e arredamento) molto simili ai vecchi Monti di Pietà. Il compro oro di un grande marchio è invece qualcosa di diverso. E’ accogliente, acclimatante. Non accoglie semplicemente la persona che in una certa fase della propria vita può avere bisogno di denaro extra e vende i propri preziosi, ma riceve anche coloro che non hanno alcun problema economico e che invece vogliono vendere gioielli e preziosi che non servono più o che ricordando spiacevoli momenti del passato (come relazioni amorose finite male), oppure che vogliono fondere il proprio metallo giallo per creare un lingotto da investimento.
Recarsi ad un compro oro dunque non è qualcosa che debba mettere soggezione, ma un’occasione di guadagno immediato con l’oro quotato ai massimi livelli. Una esperienza ben diversa da quella che si può vivere presso il banco metalli di un privato.

Storia della quotazione oro, l’evoluzione negli anni

oro da investimentoL’oro è l’emblema della ricchezza. Da sempre, in ogni epoca, il possesso di oro ha rappresentato uno dei tratti distintivi del livello socio economico di una singola persona e di una famiglia intera.
Parte della motivazione per cui proprio l’oro rappresenti un metallo così prezioso, in relazione a tanti altri presenti in natura, è da riscontrare in alcune qualità che possiamo definire intrinseche.
Dal punto di vista prettamente relativo al metallo, l’oro è certamente un metallo abbastanza raro e di difficile estrazione e si sa che al mondo qualcosa che è presente in poche quantità è molto desiderato. Tale voglia di accaparrarselo da parte di più persone determina una domanda molto alta a fronte di una offerta bassa. Chi offre vende al soggetto che più decide di pagare per quel bene. E’ dunque questo uno dei primi motivi per cui il prezzo dell’oro è alto.
Altre caratteristiche intrinseche che lo rendono così desiderato rispetto ad altri preziosi sono l’incorruttibilità nel tempo, la duttilità e la varietà di applicazioni possibili.

Certamente non sono solo questi i motivi, soprattutto nel mondo contemporaneo, per cui l’oro è così richiesto ed ha un valore così alto. Infatti attualmente non si acquista e non si vende solo l’oro effettivamente estratto e quindi materialmente esistente, ma pur di fare affari e monetizzare subito si effettuano compravendite di quello che viene chiamato Oro di Carta. Vale a dire di oro effettivamente non ancora estratto e quindi non ancora esistente. Ciò ha determinato e determina una fortissima speculazione, poiché potrebbero esserci dei trend di crescita del prezzo o di ribasso dello stesso basati solo ed esclusivamente sugli umori del mercato delle materie prime. In pratica è facile capire che se qualche soggetto molto grosso (come le grandi banche mondiali) potrebbero attuare una speculazione al ribasso o al rialzo per propri interessi e profitti, ma del tutto scollegata dalla logica del mercato reale che da sempre si basa sulla domanda e l’offerta di beni effettivamente esistenti. Il mercato viene falsato in modo molto semplice: basta infatti che i grandi gruppi di investimento e le grandi banche internazionali vendano o acquistino massicce quantità di oro di carta al fine di mettere in pratica un piano che porti loro grandi profitti.
In questi casi si capisce bene che il valore dell’oro è solo in parte rappresentato dalle caratteristiche del metallo in sé, ma dipende molto dal volere di chi gestisce i fili del mercato mondiale. Ciò perché l’economia di borsa è ormai molto distante dall’economia reale, che avrebbe preso in considerazione solo le qualità intrinseche per determinare un prezzo di vendita e acquisto.

Quello che accade con l’oro è dunque esattamente ciò che accade con il petrolio e con tutte le altre materie prime. Ad incidere sul prezzo sono però anche altri fattori: non solo valore intrinseco, non solo speculazione dei gruppi finanziari, ma anche le tensioni internazionali. L’oro è da sempre un bene rifugio e talvolta alcune tensioni internazionali possono portare alcuni a domandare molto oro determinando un ulteriore aumento del prezzo. Per lo stesso motivo (oro come bene rifugio) può accadere che si abbandonino altri investimenti ritenuti sicuri ma magari stagnanti in un certo periodo (ad esempio investire sul mattone) per trasferire il proprio interesse sull’oro. Ciò determina una nuova domanda e quindi un nuovo aumento del prezzo.

Non è poi da sottovalutare la moneta di cambio dell’oro, le cui fluttuazioni rendono più o meno conveniente acquistare il metallo prezioso. L’oro è infatti scambiato in dollari per oncia. E’ facile capire che a seconda dei tassi di cambio di altre monete rispetto al dollaro possono influenzare domanda e offerte di oro. Infatti, ad esempio, se l’euro è forte sul dollaro sarà più conveniente acquistare poiché il potere di acquisto della propria moneta è superiore a quello del dollaro.

Ulteriore argomento di fluttuazione del valore dell’oro è la crescita di alcuni mercati emergenti. Negli ultimi anni infatti Russia, Cina, India ed altre nazioni sono cresciute molto, tanto da richiedere ingenti quantitativi di oro, influenzando ovviamente verso l’alto il prezzo del metallo giallo.

Ma chi fissa il prezzo dell’oro? E dove? Il fixing è quel processo che dà un prezzo, due volte al giorno, all’oro. Dura dal 1919 quando venne introdotto come sistema per dare respiro alle economie martoriate dopo la prima guerra mondiale.
Le cinque banche internazionali più importanti (prima che Deutsche Bank si ritirasse) si incontrano a Londra ogni giorno e fissano la quotazione alle dieci e trenta e alle tre del pomeriggio, fuso orario di Londra. Prima seduta al tavolo del fixing c’era anche la banca Rothschild che nel 2004 è uscita poiché in disaccordo con le politiche di compravendita, ferme all’introduzione del fixing. Di fatti da quel momento la speculazione dell’oro di carta è aumentata determinando un netto innalzamento del prezzo. Dal maggio 2014 è uscito dal fixing anche il colosso tedesco Deutsche Bank. Ciò sta portando le banche restanti a valutare l’ingresso di un altro soggetto (si parla di una banca Cinese) e alla riformulazione delle regole del fixing per renderle al passo con i tempi.

Dall’oro usato all’oro puro per creare lingotti

lingotti oroL’oro da sempre è considerato un ottimo investimento e il bene rifugio per eccellenza, acquistare lingotti d’oro è una pratica che esiste da molti anni e coloro che hanno seguito e applicato questo metodo per investire i propri risparmi hanno sempre ottenuto ottimi risultati e guadagni importanti.

Comprare lingotti d’oro oggi è possibile e piuttosto semplice in quanto basta rivolgersi ad un gruppo importante di compro oro e banco metalli però attenzione, deve essere un centro, un’attività autorizzata alla fusione; non tutti i negozi hanno questa possibilità. Oggi giorno c’è anche la possibilità di farsi preparare nuovi lingotti, è sufficiente portare con se i preziosi non più utilizzati, rotti o in qualche modo non più interessanti. In questo modo, attraverso procedimenti specifici e altamente professionali è possibile trasformare oggetti non più utilizzati e magari dimenticati in fondo ad un cassetto in lingotti da investimento con ampie possibilità nel medio-lungo termine di lucrare alti guadagni.

Ma come è possibile trasformare i vecchi oggetti d’oro come catenine, bracciali, orecchini, protesi dentarie e altro in pregiati lingotti? Vediamo insieme i procedimenti utilizzati, ripetiamo solo però in attività con concessione di fusione rilasciata dalle autorità competenti.

Intanto partiamo dal saggio alla tocca: questo metodo particolare e rapido permette di stabilire la qualità dell’oggetto presentato dal cliente; si strofina l’oggetto d’oro contro una superficie dura e nera, lo strofinamento lascia una scia dorata, attraverso l’utilizzo del perclorato di potassio, utilizzato come reagente chimico, si stabilisce il grado di purezza del materiale oggetto del test; il saggio alla tocca è un importante ed efficace metodo perché è semplice e si esegue in tempi relativamente brevi.

La fusione dell’oro è una pratica che si disperde nella notte dei tempi, si pensa che già dal 4000 avanti Cristo si fondesse il prezioso materiale ma la prima testimonianza a noi rimasta è senza dubbio il vitello d’oro realizzato intorno all’anno 1000 prima di Cristo in Egitto in onore del grande Faraone Ramses II.

L’oro raccolto viene naturalmente pesato e sistemato all’interno del crogiuolo realizzato in graffite, nel contempo si prepara il forno, che va portato a 1.050 gradi centigradi, grado di fusione del materiale. Non appena l’oro inizia a fondersi, con una bacchetta sempre in graffite, si mescola la fusione e si prepara la formella o staffa, che servirà per raccogliere la fusione in corso. La formella dovrà essere riscaldata in precedenza per evitare shock termici al materiale pregiato. Nel momento in cui non uscirà più fumo e l’intero crogiuolo sarà completamente incandescente avremo la certezza che l’oro sarà fuso e si procederà con la colata: il materiale fuso viene versato nella formella e si aspetta che raffreddi. La fase del raffreddamento farà perdere circa il 5% del peso iniziale dell’oro utilizzato.
A questo punto il procedimento è quasi terminato, in una speciale vasca con acido nitrico si ripulisce il lingotto da eventuali residui e il risciacquo avviene con soda, bicarbonato e acqua demineralizzata.

Il pezzo dovrà riportare il marchio, la purezza e il peso. Nel marchio va inserito il nome del produttore. Per poter eseguire tutte queste operazioni c’è la necessità di avere speciali permessi rilasciati dalla banca centrale e la possibilità di commerciare in lingotti d’oro è riservata oltre ai compro oro anche agli istituti di credito.

Non tutti sono al corrente che l’oro si trova anche negli elettrodomestici e in molti componenti hardware; viene utilizzato perché è un ottimo conduttore termico ed elettrico, è resistente alle ossidazioni e non si altera nel tempo. Le aziende di assemblaggio di computer, ad esempio, ne utilizzano varie tonnellate all’anno. C’è oro nella scheda madre, nelle schede di espansione, nel processore e nelle schede audio e video in misura naturalmente molto ridotta; ma, come si dice, a forza di gocce si fa il mare. Serve professionalità e mestiere per poter estrarre il prezioso metallo dai componenti elettronici in quanto si utilizzano sostanze chimiche nocive e assai pericolose, ecco perché è un buon consiglio, per privati e commercianti, rivolgersi alle aziende autorizzate, come i compro oro incaricati alle fusioni che possono offrire questo servizio a tutti gli interessati.

Lingotti da investimento, dalla realizzazione alla vendita

realizzazione lingotti oroI lingotti da investimento sono uno dei prodotti maggiormente richiesti da chi voglia investire nel prezioso metallo che resta uno dei beni rifugio per eccellenza in periodi di forte instabilità economica e finanziaria come quello che ancora stiamo vivendo. Per questo motivi, se siamo desiderosi di investire anche noi in un acquisto del genere, è bene sapere come vengono realizzati.

I lingotti nascono con il processo di fusione realizzato da aziende specializzate ed autorizzate come i Banco Metalli e venduti, poi, attraverso i compro oro diffusi su tutto il territorio nazionale. Per realizzarli è possibile utilizzare oro usato e ad altri oggetti creati nel prezioso metallo (come piccoli elettromestici oppure componenti di pc come ram, schede madri o quelle video) che abbiamo in casa o che vengono acquistati dai compro oro che offrono tali servizi per commercianti etc. In realtà, non tutti sanno che l’oro in quanto ottimo conduttore viene utilizzato per la realizzazione di svariati oggetti che possono andare dai monili preziosi alla componentistica dei pc ma può essere trovato anche all’interno di televisori (sia dei modelli vecchi che in quelli nuovi) e infine nella maggior parte degli elettrodomestici presenti nelle nostre case.

Ma come avviene la fusione? Il processo di fusione consiste nella liquefazione del metallo prezioso che avviene a circa 1064 gradi centigradi. L’oro usato, una volta ridotto allo stado liquido grazie ad un forno ad induzione e all’acido borico, viene separato dagli altri metalli con i quali è mischiato nella realizzazione di oggetti e, epurato di ogni altra sostanza, viene successivamente solidificato in una staffa in forma di lingotto con una purezza quasi totale. Durante il processo di raffreddamento, l’oro perde circa il 5% del suo peso iniziale nel passaggio dallo stato liquido a quello solido. L’ultima fase è quello della levigatura e lucidatura per dare all’oro il caratteristico aspetto che tutti conosciamo.
Su ogni lingotto, poi, viene impresso il marchio del fabbricatore, i carati, il peso e gli altri dati imposti dalla legge.

Abbiamo già detto in precedenza che per la realizzazione dei lingotti d’oro è possibile utilizzare oro usato. Prima di procedere alla fusione, in questo caso, si eseguono delle analisi di valutazione per stabilire la purezza dell’oro utilizzato. Fra le metodologie più comuni abbiamo quello del saggio alla tocca. Si tratta del sistema più semplice ed anche uno fra i più affidabili (circa 90%): si strofina l’oro con una pietra detta di paragone (di solito pietra lavica) e sulla striscia che si è formata si fa colare qualche goccia di acido nitrico che ha l’effetto di separare l’oro dagli altri materiali. In questo modo, sarà possibile effettuare le valutazioni sulla sua purezza.

Un altro metodo abbastanza conosciuto e diffuso è, poi, quello della coppellazione. Per effettuare questa analisi si avvolge l’oro in un involucro di piombo e, successivamente, in una coppella e messo in forno a 1150°. In questo modo il piombo attira a sé tutti gli altri materiali diversi dall’oro e il materiale giallo rimasto viene prima trattato con acido nitrico e poi lavato, asciugato e pesato per essere riutilizzato.

Esistono, poi, altre metodologie più tecnologiche come la spettrometria che analizza a raggi X il materiale prezioso oppure lo screening con software specifici di analisi su parametri approfonditi. Va detto, però, che le ultime due metolodologie sono disponibili quasi esclusivamente nei compro oro che offrono servizi specifici per commercianti.

Ultimamente, infine, si stanno diffondendo metodologie che cercano di essere meno invasive per l’ambiente circostante (molti dei metodi classici, infatti, prevedono l’utilizzo di sostanze abbastanza tossiche per l’uomo e l’ambiente circostante e per questo motivo è assolutamente consigliabile evitare il fai da te e rivolgersi esclusivamente a professionisti del settore attrezzati per queste operazioni). Una delle sostanze oggetto di studio è lo zucchero estratto dalla frutta o dal mais, sostanza che viene reputata in grado di separare l’oro dagli altri metalli con i quali solitamente è mischiato in lega.

Per procedere all’acquisto o alla realizzazione di un lingotto da investimento con il proprio oro usato è consigliabile rivolgersi esclusivamente ai compro oro autorizzati alla fusione in modo tale da avere garanzie circa la serietà del partner scelto. Privilegiare i grandi gruppi in franchising vuol dire avere la certezza di serietà e professionalità ed della possibilità di un’esperienza positiva soprattutto per chi si affaccia per la prima volta al mondo dei compro oro e della compravendita dell’oro usato.