Purezza oro, argento e platino

oro argento platinoLa vasta gamma degli oggetti preziosi che si trovano in commercio è composta principalmente da metalli quali l’oro, l’argento ed il platino.

In ragione delle proprie peculiari caratteristiche e, soprattutto, del fatto di essere rari, questi metalli preziosi sono molti costosi e, per questo, ed anche per il fatto che le loro quotazioni risultano essere estremamente stabili in quanto non legate al mercato, rappresentano per molti un vero investimento ed un “bene rifugio“.

Tuttavia il valore in sé di un gioiello dipende principalmente dal suo grado di purezza.

Difatti praticamente nessun metallo prezioso concorre alla formazione di un gioiello in forma pura: questo sta a significare che la totalità della lega di cui sarà composto il gioiello stesso comprenderà in buona parte il metallo prezioso (in questo caso oro, argento o platino), unitamente ad altri metalli.

L’oro, com’è noto, può essere commercializzato in forma pura esclusivamente sotto forma di lingotti.

Ma l’oro lavorato che si utilizza per realizzare gioielli preziosi, viene utilizzato in lega, in quanto considerato poco malleabile, ha una purezza che di solito non supera i 18 carati.

Difatti, mentre l’oro puro è quello a 24 carati, cioè formato da 24 parti di lega totale dell’oggetto prezioso, nell’oro 18 carati (o titolazione 750) su 24 parti di lega totale solo 18 sono d’oro, il resto viene distribuito su altri metalli, in base alla percentuale di questi può variare il colore dell’oro.

Per quanto riguarda l’argento è un metallo prezioso molto malleabile già nella sua forma pura e, per questo, assai adatto alla realizzazione di molti oggetti. Tuttavia anch’esso non può essere lavorato puro, ma sempre unitamente ad altri metalli, proprio a causa della sua estrema malleabilità o, per meglio dire, della sua eccessiva tenerezza.

La titolazione dell’argento avviene, come per l’oro, in millesimi. Allo scopo di indicarne la purezza, viene infatti inciso sul manufatto in argento un numero ne rappresenta la titolazione, ossia quanti grammi di argento sono presenti su un totale di 1000 grammi totali di lega.

L’argento 999,99 corrisponde al metallo puro e si tratta di un prodotto conosciuto solo sotto forma di lingotti, palline oppure scarti di lavorazione industriale, mentre quello titolato 925 (che ovviamente contiene, su un totale di 1000 grammi di lega, 925 millesimi di grammi d’argento) viene generalmente usato per la produzione di gioielli, oggetti d’arredo in argento e, più raramente, monete. Si tratta del famoso “Sterling Silver“, questa lega con il rame, caratterizza gli oggetti di argento massiccio, esternamente ricoperti di lega argentata.

Quasi tutte le monete hanno una titolatura 835, mentre quella 800 è usata per la produzione di oggetti come vasellame, posateria e gioielli in genere, proprio come per la titolatura 925, ma in una versione relativamente meno pregiata.

Sia per l’oro, sia per l’argento, è possibile conoscere il grado di purezza di un gioiello proprio attraverso la punzonatura, o la stampigliatura, ovvero il marchio che indica, fra gli altri dati, quello della titolatura.

Dopo oro ed argento, il metallo più duttile per la lavorazione e, quindi, la produzione di oggetti preziosi è il platino.

Anzi, è proprio grazie al platino che possono esser prodotti gioielli di maggior valore e duraturi, trattandosi di un materiale dotato di elevate qualità di resistenza.

Estremamente luminoso, raro e bianchissimo, il platino è in grado di garantire una purezza del 95%, ossia una titolazione 950, anche per la produzione di gioielli che, com’è noto, per l’oro non supera la titolazione 750. Non a caso, gli oggetti preziosi in platino hanno un costo maggiore di quelli in oro.

Il platino non va confuso con l’oro bianco, che caratterizza invece oggetti in oro sottoposti a rodiatura, un procedimento consistente nell’aggiunta di un metallo nobile bianco brillante, il Rodio.

Le evidenti somiglianze non devono trarre in inganno.

Se è vero che, una volta eseguita la trasformazione di oro giallo in oro bianco, le 2 tipologie di metallo prezioso possono confondersi, è vero anche che il peso specifico del platino è maggiore di quello dell’oro: conseguenza di ciò è che fra 2 oggetti simili per dimensione e forma quello che peserà di più sarà sicuramente quello in platino.

La moda di cambiar colore ai gioielli preziosi può riguardare anche gli oggetti in argento affinché abbiano infine una finitura effetto oro. In tal caso avviene un trattamento galvanico di placcatura elettrolitica (ossia di rivestimento cromatico) che conferisce infine al prezioso il colore dell’oro giallo o dell’oro rosa.

Oro da investimento meglio acquistare o vendere?

pezzi oroNell’ultimo decennio è costantemente cresciuta la sfiducia degli investitori in quei beni che, prima della crisi economica, monopolizzavano i risparmi delle famiglie italiane: azioni, obbligazioni, titoli di stato e il “tradizionale mattone” erano considerati ancora molto appetibili ed assicuravano discreti guadagni.

Il crollo delle Borse e la congiuntura economica sfavorevole che a livello globale hanno condizionato l’assetto finanziario di tanti Paesi, hanno generato grande instabilità ed incertezza sui principali mercati internazionali e molti investimenti, considerati solidi e sicuri, si sono rivelati un vero flop.

Ecco perché, da qualche anno a questa parte, soprattutto i medi e piccoli investitori si sono riavvicinati all’asset che, anche durante il perdurare della crisi, ha continuato a registrare buone performance, garantendo ottime plusvalenze: l’oro da investimento.

Non è un caso, quindi, che per definizione l’oro sia ritenuto il “bene rifugio per eccellenza” e che perfino gli analisti e gli esperti più prudenti consigliano di riservare una percentuale del proprio portafoglio all’investimento su oro, fisico o finanziario.

Anche oggi molti italiani per tutelare i loro risparmi dall’inflazione o dall’andamento altalenante della Borsa, decidono di acquistare oro da investimento sia per ottimizzare i profitti in caso di dismissione e sia per lasciare un piccolo patrimonio in eredità alle future generazioni.

Molti broker ed istituti finanziari propongono formule di investimento su oro non più al passo con i tempi e a condizioni sfavorevoli perché trattengono commissioni piuttosto alte, senza contare che spesso cercando di “diversificare il paniere” abbinando altri prodotti finanziari ben più rischiosi dell’oro. Ecco perché molti risparmiatori preferiscono rivolgersi ad un Banco Metalli in grado di offrire valide alternative, realizzando un pacchetto di opportunità che realmente soddisfa il tipo di speculazione di ciascun cliente.

Si tratta di “Operatori specializzati in oro da investimento“, strutturati in imprese più dinamiche e flessibili delle banche che, facendo leva su un elevato numero di clienti, consigliano al meglio ogni risparmiatore, fornendo la “migliore soluzione” anche in caso di piccoli investimenti.

Spesso, infatti, capita che molti istituti di credito quando valutano che la disponibilità di un capitale è di poche migliaia di euro non prendono seriamente in considerazione la richiesta del cliente, ritenendo l’investimento non sufficientemente conveniente per la banca.

Al contrario, il Banco Metalli non delude mai le aspettative dei risparmiatori e, ascoltando pazientemente le diverse necessità, propone la giusta negoziazione in base alle previsioni finanziarie continuamente aggiornate. e ai tempi che il cliente è disposto ad aspettare.

Per poter stabilire se il momento è più favorevole per comprare o vendere oro, il Banco Metalli si avvale della consulenza di professionisti seri e preparati che, in tempo reale, verificano il rapporto tra la domanda e l’offerta ed il potenziale di crescita dell’investimento in modo da assicurare il pieno successo della transazione.

Ad esempio, quando il trend è positivo, sarà possibile ottenere uno “spread” molto vantaggioso: monete auree, lingotti, gioielli d’oro griffati, monili rari con pietre preziose (diamanti certificati e garantiti), oltre ad essere la migliore idea regalo in caso di un evento importante, sono anche un ottimo investimento per il futuro.

Un’altra opzione è rappresentata dall’oro cartaceo o finanziario.

Fondi e certificati di deposito su oro che seguono il fixing del metallo prezioso: strumenti finanziari che possono generare buoni ricavi, ma più adatti a chi ha già un minimo di esperienza in questo campo.

Ovviamente, come accade per tutti gli investimenti, è fondamentale informarsi sulle “oscillazioni dell’asset” perché quando il prezzo dell’oro sale è il momento giusto per vendere: una buona quotazione darà la possibilità di applicare il prezzo medio di riferimento più alto, fornito tutti i giorni dalla Borsa di Londra e verificabile anche on line sulle piattaforme più affidabili come Buillon Vault e Oro Kitco.

Diversamente, se le quotazioni tendono al ribasso, è un buon momento per acquistare: in questo caso il Banco Metalli consiglierà di approfittare del prezzo contenuto dell’oro in modo da rendere ancora più proficuo l’investimento che potrebbe essere realizzato con una cifra addirittura inferiore rispetto al budget preventivato!

L’offerta più ampia e variegata rispetto alle banche, la trasparenza e la riservatezza delle transazioni, la migliore qualità dei servizi disponibili 24 ore su 24, i maggiori profitti, hanno determinato l’inarrestabile ascesa dei moderni Banco Metalli, in particolar modo di quelli che appartengono ai grandi Gruppi, presenti sul territorio da più tempo e rispettosi delle norme vigenti.

Perchè il prezzo dell’oro varia sempre?

monete lingottiL’oro è da sempre ritenuto il re dei metalli preziosi: ancora oggi, sebbene in misura minore rispetto ad epoche passate lontane e meno lontane, rappresenta il simbolo del lusso, dello sfarzo e della ricchezza in generale.

I motivi del valore dell’oro sono svariati e si possono riassumere in alcuni fattori chiave. Innanzitutto nella rarità del metallo e nelle difficoltà tecniche della sua estrazione. A supporto di ciò basti dire che l’oro è estratto solo in alcuni paesi del mondo, principalmente Sudafrica, Cina, Stati Uniti e Russia.

Ancor più di quanto appena detto, l’importanza dell’oro deriva da alcune sue caratteristiche: in primis la duttilità che comporta una gran varietà di applicazioni.

Il prezzo dell’oro è un valore molto fluttuante. Alcune informazioni di base sono fondamentali prima di addentrarci in un’analisi storica del come e del perché di queste notevoli variazioni. L’oro è ufficialmente quotato in dollari per oncia cosiddetta troy, ossia una quantità che corrisponde pressappoco a trentuno grammi.

Questo valore è soggetto alle regole del mercato ma la Borsa di Londra fissa due volte al giorno un prezzo che viene considerato dai mercati quello di riferimento a livello globale. La motivazione di questo price fixing è data da ragioni di semplicità e praticità nelle transazioni effettive, fisiche del metallo.

Altra informazione importante risiede nel fatto che, fino a circa la metà degli anni 80’, il Sudafrica aveva nettamente il primato nella produzione di oro, mentre oggi la quota del paese africano è drasticamente scesa a circa il 7-9%.

A livello di importazioni invece, l’India è (forse sorprendentemente) al primo posto, soprattutto a causa della legge introdotta di recente che permette ai privati di possedere il metallo prezioso.

In origine l’oro era la moneta più preziosa. Solo con l’introduzione delle banconote ha cambiato ruolo, mantenendo sempre e comunque un ruolo di garanzia per il suo valore universalmente riconosciuto e apprezzato.

Con i celeberrimi accordi di Bretton Woods, il metallo è stato legato alla valuta statunitense: per questo motivo il dollaro si comporta da “tallone” per le monete nazionali di tutto il pianeta.In seguito al 1971 l’aumento della circolazione e della quantità del dollaro americano ha reso antiquato questo sistema, nonostante ancora oggi la valutazione sia, come già detto all’inizio, in “biglietti verdi”.

Nel 1971 l’oro è stato ufficialmente quotato sui mercati internazionali con un valore, per singola oncia, di trentacinque dollari. Nel corso degli anni le fluttuazioni sono state enormi e hanno provocato grossi spostamenti di ricchezza. Nel 1980 è stato raggiunto un picco: un oncia è stata valutata ben 850 dollari. Può sembrare un valore ridotto ma in realtà va valutato alla luce del potere di acquisto e degli stili di vita del 1980: in linea di massima corrisponde a più dello stipendio medio di un impiegato italiano. Da questa data si può dire che nulla è più stato come prima: importanti variazioni sono intervenute e solo due anni dopo il valore si era più che dimezzato.

Nel 2006 il valore era, all’incirca, di 500 dollari l’oncia. Nel 2008 si è rilevato un rialzo molto importante, con un apprezzamento storico: l’oro ha raggiunto e superato i 1000 dollari di valore per oncia. 1011, 25 dollari l’oncia è stato il picco in questo periodo.

Quel che ne è seguito è piuttosto conosciuto: la forte e per alcuni versi drammatica crisi finanziaria che ancora oggi fa sentire il suo peso sulle nostre società ha portato ad un crollo delle materie prime. L’oro non è stato “risparmiato” da questa crisi e il prezzo, dopo il picco del 2008, è crollato a 710 dollari l’oncia. Dal 2009, con un rimbalzo incredibile, l’oro è risalito costantemente fino a raggiungere i 1908 dollari del 2011, un valore che ad oggi rappresenta il massimo storico. Il nuovo rimbalzo seguito al 2011 è stato causato da voci che parlavano di grandi operazioni da parte degli istituti bancari centrali di vendita del metallo.

Dal 2013 la Cina è diventata uno dei primi tre importatori e il primo produttore. La produzione infatti è più che raddoppiata solo nell’ultimo decennio arrivando a 437 tonnellate. Come detto lo storico produttore aureo mondiale, il Sudafrica, è stato ampiamente superato; stessa sorte è toccata al gigante dell’economia internazionale, gli USA: un dato che sancisce il crescente ruolo nel mercato del metallo da parte del gigante asiatico.

Oro fisico: Monete da Investimento

australian kangarooInvestire in oro è ancora oggi uno dei modi migliori di far fruttare il proprio denaro, specie se si decide di diversificare il proprio portafoglio di investimento ed inserire, accanto a titoli e azioni di società auree, anche l’oro fisico in lingotti, ma soprattutto in monete.
Investire in monete d’oro è comodo, semplice e sicuro: lo stoccaggio è facilitato dalle piccole dimensioni, grazie ai banco metalli, ai compro oro e agli altri operatori di respiro internazionale, le monete si possono acquistare in un attimo e il loro valore è garantito dal conio dello Stato. Sono ormai molti anni, infatti, che le monete d’oro da investimento vengono appositamente prodotte dagli Stati sovrani, che danno così piena garanzia della composizione e quindi del valore.

Sebbene le monete d’oro siano sempre un investimento caratterizzato da una semplice e veloce dismissione, per assicurare il massimo rendimento è bene scegliere con cura le monete da acquistare facendo attenzione anche alla tendenza manifestata dal mercato dei collezionisti. Valore intrinseco e valore numismatico, infatti, sono tra loro molto diversi, seppur non necessariamente in contrasto. Il primo è dato essenzialmente dai materiali di produzione, quindi dalla lega in oro utilizzata per coniare la moneta; il secondo dipende da fattori ulteriori, quali la rarità, l’epoca storica, lo stato di conservazione. Sul costo d’acquisto, inoltre, pesano i costi di produzione e di conservazione.
Tra gli esemplari più interessanti, particolarmente amate sia da investitori puri che dai collezionisti, ci sono le monete Australiane, i cosiddetti Australian Nugget, di recente saliti alla ribalta per la conquista di un record; nel 2011, il conio australiano ha forgiato una moneta di dimensioni, peso e valore a dir poco eccezionali: 12 centimetri di spessore, 80 centimetri di diametro, una tonnellata di peso e un valore iniziale di ben 53 milioni di dollari australiani (quasi 35 milioni di Euro).
Queste monete, prodotte dal 1986 sono caratterizzate dalla presenza di molti tagli diversi (che ben si adattano alle specifiche esigenze degli investitori privati che possono acquistare i tagli più bassi a prezzi inferiori ai 100 Euro), tutti rigorosamente in oro 24 carati.
Inizialmente coniati con l’effige di una pepita, dalla quale traevano per l’appunto il loro nome (nugget=pepita), a partire dalla produzione del 1898, i Nugget si caratterizzano per la presenza di un’immagine sempre diversa impressa sulla faccia secondaria delle monete; così come avviene per la moneta cinese, il Panda d’oro ben noto agli appassionati di tutto il mondo, anche la Zecca australiana produce ogni anno una serie di monete a tiratura limitata, caratterizzata da una particolare raffigurazione dell’animale simbolo nazionale, in questo caso il canguro. Questa circostanza rende i Nugget particolarmente appetibili anche sul mercato del collezionismo e ne aumenta quindi il valore numismatico, compensando in qualche misura la diminuzione di attrattiva data dalla purezza della lega in oro che, come noto, quando a 24 carati tende ad essere più esposta ai danni dovuti alla manipolazione e al tempo.
Le caratteristiche accennate fanno del Nugget australiano una delle monete più interessanti del mercato e non stupisce quindi che essa sia particolarmente ricercata e abbia ad oggi un mercato molto interessante e vivace, che favorisce non poco chi ora è interessato alla vendita.
A tale proposito, alla luce di quanto visto, diventa importante fare molta attenzione sia nel procedere alla determinazione del prezzo di vendita, sia nell’individuare l’acquirente ed è bene diffidare dalle allettanti offerte online. Se è vero che il peso in grammi della moneta può essere un utile indicatore del suo valore, dato che i Nuggets sono composti da lega in oro puro 24 carati, è preferibile rivolgersi ad operatori professionali ed affidabili come i compro oro. Essi infatti, non si limitano ad acquistare dai privati oro usato, non sono dei meri intermediari, ma dei professionisti altamente formati, onesti ed affidabili, specie se fanno parte di una catena di compro oro o banco metalli operante su scala nazionale o internazionale. Tra le altre cose, sono in grado di effettuare, nel rispetto della legge e in omaggio al principio fondamentale della trasparenza, una compiuta e completa valutazione delle monete che non si limiti alla determinazione della quantità di oro puro in esse contenuto, ma ne consideri anche l’anno di conio, la rarità e quindi il valore numismatico.

Come guadagnare vendendo oro usato

oro usatoNon è necessario essere dei trader di Borsa per guadagnare con l’oro. Anche chi in casa conserva oggetti in oro usato, come gioielli o soprammobili inutilizzati o addirittura orologi in oro non in perfette condizioni, potrebbe ottenere un ottimo ritorno economico vendendoli presso i negozi cosiddetti Compro oro specializzati. In questi casi vale la pena anche consultare uno dei tanti portali online che offrono l’accesso al mercato della compravendita di metalli preziosi in tutta trasparenza.

Quel che è certo è che si tratta di un mercato in continua ascesa e soprattutto in continua evoluzione. Due i fattori che spiegano questo trend: da un lato la crisi economica degli ultimi anni che ha reso sempre più interessante la possibilità di trasformare oggetti preziosi mai utilizzati in denaro contante; dall’altro, l’oro e l’argento sono metalli preziosi il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo e in tutte le epoche, si tratta in altre parole di beni cosiddetti rifugio che non perdono il loro valore con il passare del tempo e proprio per questo motivo sono facilmente scambiabili sul mercato con quotazioni estremamente vantaggiose.

Ma c’è un’altra considerazione da aggiungere. Fino a qualche tempo fa le incertezze legate alla quotazioni dell’oro e i timori di essere truffati hanno quasi sempre prevalso sull’opportunità di chiudere un ottimo affare. Il risultato è stato quello di scoraggiare chi avesse avuto l’intenzione di trasformare oggetti non più in uso nella possibilità concreta di regalarsi un viaggio, fare un regalo importante oppure sostenere una spesa importante per la casa o per un figlio senza dover per questo intaccare i risparmi del lavoro.

Oggi tutto è cambiato e le tutele sono molto più solide. L’introduzione di un rigido sistema normativo concepito per il mercato dei Compro oro ha reso la compravendita di oggetti in oro usato più sicura e immune dalle truffe.
Tra nuovi obblighi per gli intermediari e garanzie per i venditori, sono tante le novità di cui tener conto.
Innanzitutto gli operatori di Compro oro sono stati classificati come professionisti con l’obbligo di iscrizione in un apposito registro telematico della Camera di Commercio e il nulla osta da parte sia della Banca d’Italia che della Questura. Insomma, non c’è più spazio per l’improvvisazione: il settore resta riservato soltanto a operatori che dimostrino di possedere adeguati requisiti oggettivi e capacità professionali.

Tutti gli oggetti che vengono commercializzati attraverso il canale dei Compro oro dovrebbero essere schedati come da Ddl 237, legge non ancora approvata ma ferma al senato dal 2014. In altre parole, quando questo accadrà, subito dopo l’acquisto di oro usato gli intermediari saranno obbligati a inviare alle autorità di controllo (in questo caso la Questura) tutti i dati, le copie dei documenti di identità e le informazioni relative al venditore, alla data della compravendita con tanto di foto dell’oggetto venduto, scheda descrittiva e ricevuta dell’avvenuto pagamento. Tutto questo per assicurare la tracciabilità di ogni operazione, potendo risalire in ogni momento all’origine e alla destinazione degli oggetti in oro commercializzati.
Queste norme di tracciabilità sono necessarie anche a contrastare il fenomeno del denaro sporco proveniente da attività criminali illecite. Negli ultimi anni, infatti, il mercato secondario dell’oro si era trasformato in uno dei canali privilegiati per “ripulire” denaro gestito da organizzazioni criminali.

Non basta. L’attività di intermediario Compro oro non può essere più svolta da una persona fisica, ma necessità della personalità giuridica in forma societaria con una soglia minima di capitale interamente versato. Si tratta di un altro provvedimento utile a limitare la proliferazione incontrollata di negozi, fenomeno perverso cui si è assistito negli anni passati.
Altra novità importante riguarda l’istituzione di un vero e proprio borsino ufficiale dei metalli preziosi, una sorta di listino prezzi di riferimento che viene aggiornato ogni giorno sulla base della quotazione media dei metalli preziosi e ufficializzato attraverso la pubblicazione sui portali online delle Camere di commercio. Inoltre, per legge i Compro oro sono obbligati a pubblicizzare in maniera chiara e inequivocabile i prezzi di acquisto dell’oro.

Al di là dell’impianto normativo che ha reso il mercato più sicuro e trasparente, come si può essere certi del valore che una collana in oro può avere sul mercato? Come si impara ad aver fiducia di un determinato centro Compro oro?
Oltre alle leggi che prevedono importanti garanzie a favore dei venditori, esiste anche una serie di avvertenze utili per chi possiede oro usato e volesse venderlo. A tal proposito, il primo consiglio utile per fare delle scelte efficaci e oculate è quello di non rivolgersi al primo Compro oro che capita o a quei negozi improvvisati che aprono e chiudono come se nulla fosse. Sempre meglio scegliere negozi che possano dimostrare storia, esperienza e quindi una buona reputazione. Possibile anche optare per un brand che opera anche online attraverso piattaforme che permettono di monitorare in tempo reale le quotazioni dell’oro (e di altri metalli preziosi) e di fissarne per 24 ore, sempre online, la quotazione più conveniente.

Insomma, oggi il settore dei Compro oro è più selezionato. Dopo il boom registrato tra il 2010 e il 2011, questo mercato in Italia ha fatto registrare di recente una significativa flessione. Si tratta, molto probabilmente, del risultato proprio di questo processo di regolamentazione e selezione del settore che ha spinto fuori quelle realtà non strutturate e non a norma, lasciando sul terreno solo operatori con uno standard di professionalità più elevato.