Argento nuovo o usato, dove lo vendo?

samovar in argentoL’argento è un metallo prezioso caratterizzato da un aspetto brillante, dal colore bianco e dalla grande malleabilità durante la sua lavorazione. La sua storia è molto antica con i primi reperti archeologici ritrovati addirittura nel quarto secolo a.C in Persia. L’evoluzione di questo metallo nobile si è sviluppata di pari passo con la storia dell’uomo, che lo ha sempre utilizzato per la creazione di splendidi manufatti, gioielli e monete. In natura è presente sotto due diverse forme: minerale e allo stato puro. I suoi impieghi sono stati per lo più nel campo della gioielleria e in quella dell’artigianato artistico con la produzione di una gran moltitudine di oggetti per la casa. Il paese dove l’estrazione e lavorazione di questo metallo è maggiore è il Messico dove esistite una delle miniere più grandi del mondo: Guanajuato. Subito dopo questo stato, nella classifica dei più grandi produttori di argento mondiali, si piazzano il Perù e la Cina. Anche Stati Uniti e Canada sono annoverati tra i più importanti produttori di argento del mondo. In tempi di grande crisi come i nostri, l’argento è ancora considerato un bene rifugio prezioso al quale far riferimento insieme all’oro. Oggi è ancora in uso fare regali come vassoi, cornici, samovar, soprammobili in argento e anche nel campo della gioielleria sono molti i designer famosi che hanno creato intere linee realizzate in questo metallo. In ogni casa sicuramente sono presenti oggetti in argento a partire da interi servizi di posate e piatti fino ad arrivare a sofisticate cornici per foto o quadri. Come per il mercato dell’oro, anche per l’argento viene data la possibilità ai privati di poter vendere la propria oggettistica. Capita a volte di ritrovarsi per casa pezzi di servizi spaiati o addirittura rotti ed inutilizzabili. Cosa fare di questi oggetti a volte anche ingombranti? Una valida alternativa è la cessione per ricavarne del denaro contante in modo rapido e legale. Sono ormai molti gli esercizi che oltre all’oro acquistano anche oggettistica e monili in argento sia nuovi che usati. Molto spesso si ricevono in dono oggetti in argento non proprio in linea con i propri gusti, una possibilità per liberarsene ed ottenere un guadagno è quella di vendere questi prodotti in un esercizio autorizzato e che operi secondo ogni norma vigente. Per una vendita ottimale e senza brutte sorprese sarà sufficiente seguire pochi consigli. Il primo è quello di verificare il peso dei propri oggetti. Se si tratta di gioielli basterà usare una bilancia da cucina che emette il risultato della pesatura in grammi. Nei casi di oggetti più grossi come vasi, piatti e posate si può utilizzare anche una normale bilancia usata comunemente per pesarsi. Una volta che si è a conoscenza del peso del proprio argento è necessario verificare e fare un’attenta ricerca di tutte le attività della zona che acquistano argento. Il web è sempre il miglior alleato per scovare indirizzi, offerte migliori e soprattutto per conoscere in tempo reale le quotazioni dell’argento sul mercato. A questo punto bisogna recarsi di persona presso il negozio prescelto. Ricordarsi sempre di portare un documento d’identità ed il codice fiscale, indispensabili ed obbligatori per portare a termine la compra-vendita. Nell’esercizio l’addetto si occuperà per prima cosa di analizzare e visionare gli oggetti presentati tramite pesatura e test per verificarne la purezza. Ogni azione è compiuta davanti al venditore per la massima chiarezza. A questo punto l’operatore esegue il calcolo e propone il prezzo a chi vende, se la cifra risulta soddisfacente l’affare è concluso. Si compila un atto dettagliato della vendita che viene rilasciato anche a chi cede l’argento e finalmente il proprio argento usato, danneggiato o nuovo si trasforma in cash sonante da poter utilizzare subito a seconda delle necessità. Su questo documento è segnato ogni particolare della vendita: dati del venditore, di chi compra, descrizione dettagliata degli oggetti e peso specifico per una transazione fatta secondo la legge. Seguendo questi pochi e semplici suggerimenti sarà possibile vendere il proprio argento in tutta tranquillità e sicurezza.

Argento, metallo spesso sottovalutato

teiera in argento usatoL’argento è un metallo prezioso che costituisce una valida alternativa all’oro come soluzione d’investimento. Al tempo stesso viene impiegato per realizzare gioielli di vario genere (moderni, classici oppure etnici) e un’ampia gamma di oggetti preziosi, che rientrano nella categoria dell’argenteria. Tra questi si ricordano i samovar, le cornici, le coppe, le posate da tavola, i servizi di cucchiaini da tè e da caffè, i vassoi e le brocche. Inoltre è fondamentale per realizzare monete preziose.

L’argento si caratterizza per il suo aspetto lucido e per il suo colore bianco argenteo, che prende il nome proprio dal materiale in questione. Presenta una consistenza molto malleabile e duttile, tanto che può essere lavorato fino a ottenere fogli con uno spessore di 30 micromillimetri. Per questo motivo è necessario aggiungere una quantità variabile di rame per rendere il risultato finale più resistente e durevole. Di conseguenza l’argento puro viene impiegato soltanto come soluzione per gli investimenti; in caso contrario si opta per delle leghe. In secondo luogo occorre tenere a mente che l’argento è, tra tutti i metalli, il migliore conduttore di elettricità che di calore. Tuttavia per i cavi elettrici viene impiegato il rame in quanto ha un costo minore. Invece il metallo prezioso si usa per produrre i circuiti interni di tutti di dispositivi elettrici ed elettronici, come smartphone, tablet, cellulari, computer e iPhone. Infatti ogni anno questi settori dell’industria ne consumano decine di tonnellate.
Pochi sanno che il metallo si caratterizza per un altissimo livello di riflettanza della luce visibile: per la fotosensibilità del materiale gli alogenuri d’argento (soprattutto il cloruro d’argento, ma anche il bromuro e lo ioduro) risultano essere fondamentali per realizzare fotografie su pellicola oppure su carta chimica. In alternativa si può rendere trasparente il cloruro d’argento e adoperarlo come cemento per il vetro. L’argento è un materiale spesso sottovalutato a livello comune, tuttavia ha un’ampia gamma di impieghi. Ad esempio è usato in odontoiatria in lega con altri metalli per le otturazioni e le protesi in quanto è altamente igienico e assolutamente non tossico. Viene impiegato insieme al cadmio oppure allo zinco per realizzare batterie a lunga durata e ha notevoli proprietà catalitiche. Infine permette di creare specchi con una riflettanza maggiore rispetto a quelli comuni in alluminio e viene adoperato nel settore alimentare come additivo o colorante.
L’argento si trova in natura combinato con altri minerali o allo stato nativo. I maggiori produttori sono il Canada, gli USA, l’Australia, il Sud America (l’Argentina ha preso il nome da questo metallo, così come il Rio de la Plata), la Cina e il Messico. Quest’ultimo è il più grande produttore di argento ed è seguito dal Perù. Nell’Ottocento iniziò la demonetizzazione dell’argenti e la sua liquidazione da parte delle banche centrali. Liberando l’argento dai suoi scopi monetari, si è immessa sul mercato un’enorme quantità di metallo pregiato. Questo fatto ha provocato, almeno fino a pochi anni fa, un’offerta superiore alla domanda, nonostante il livello della produzione mineraria fosse inferiore a quello dei consumi. Al tempo stesso l’argento ha costi di estrazione inferiori rispetto all’oro e quindi il suo valore è più basso, anche a causa della tendenza all’inflazione del metallo. Ciò spiega come l’argento sia spesso sottovalutato, nonostante sia sempre un bene rifugio.
Stabile nell’aria pura e nell’acqua pura, questo metallo pregiato si ossida a contatto con lo zolfo o l’ozono. Per questo motivo occorre curare la manutenzione degli oggetti preziosi, che è la stessa sia per i gioielli che per l’argenteria. Infatti la maggior parte dei prodotti sono in una lega con il grado di purezza di 92,5%, chiamata anche Sterling Silver. Altre leghe usate hanno una purezza del 90%, 83,5% e 80%. Per riconoscere l’argento di qualità ci si può basare sul grado di lucentezza del metallo: infatti più il materiale è chiaro e più è puro. Inoltre è bene controllare il punzone, cioè il marchio che per legge tutti gli oggetti in argento devono avere. Viene indicata la quantità d’argento contenuta all’interno di un esagono allungato, affiancando il grado di purezza da una stella (simbolo della Repubblica), dalla provincia di produzione e dal numero di identificazione dell’argentiere.

Vendere oro usato seguendo la normativa di legge

OroElite - compro oro usatoLa normativa che regola il settore della vendita dell’oro usato è stata modificata in maniera notevole ai primi del mese di luglio di quest’anno. Infatti sono stati introdotti requisiti più stringenti per i compro oro, sia dal punto di vista delle procedure per operare a norma di legge che da quello delle stesse transazioni commerciali. Infatti è possibile acquistare oggetti preziosi e gioielli in oro e argento soltanto se si possiede la licenza di pubblica sicurezza e se si è iscritti al Registro degli Operatori. Al tempo stesso sono stati fissati parametri diversi per quanto riguarda l’operazione di vendita vera e propria. Innanzitutto viene sottolineato il fatto che l’esercente oppure il commesso abbia l’obbligo di identificare il cliente verificando la carta d’identità in corso di validità o un altro documento di riconoscimento con foto.

Per questo motivo, quando ci si reca presso un compro oro per vendere oggetti preziosi e gioielli, è fondamentale portare con sè un documento d’identità valido. Inoltre bisogna accertarsi che la bilancia sulla quale viene pesato il proprio oro usato sia a vista e che si possano leggere i risultati della pesatura, così da poter evitare truffe.
Anche per questo si consiglia di pesare da soli a casa i preziosi da vendere usando una bilancia digitale, così da avere un’idea indicativa di quanto metallo pregiato si sta alienando e il suo valore in base alle quotazioni attuali. Questo accorgimento risulta essere molto utile per sapere quale sarà il mezzo di pagamento utilizzato dal compro oro. Infatti la nuova legge del luglio 2017 ha abbassato il limite per l’uso dei contanti nelle compravendite riguardanti i preziosi da 1.000 euro a 500 euro. Si tratta di una restrizione in funzione anti-riciclaggio e anti-ricettazione, che ha lo scopo di favorire la tracciabilità delle varie operazioni commerciali. In questo modo si effettua una stretta per limitare e combattere comportamenti illegali, come la ricettazione di oggetti di dubbia provenienza, il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale. Se l’importo che deve essere corrisposto al privato supera questa soglia, la somma viene messa a disposizione del venditore sotto forma di bonifici bancari e postali oppure usando la moneta elettronica, cioè carta di credito, carta prepagata o bancomat. Occorre accertarsi che il conto corrente utilizzato per i pagamenti non sia quello personale del titolare, ma quello aziendale. Infatti per legge tutti i compro oro sono obbligati ad aprire un conto corrente univoco da usare in modo esclusivo quando si effettuano transazioni finanziarie riguardanti i metalli preziosi. Si tratta di una soluzione per assicurare la completa tracciabilità di queste operazioni commerciali, sia quelle per acquistare l’oro vecchio dai primati che per venderlo alle fonderie per la raffinazione.

Sapere se gli oggetti preziosi e i gioielli inutilizzati, rotti oppure danneggiati superano o meno la somma limite per l’uso dei contati risulta essere un’informazione utile per potersi comportare di conseguenza. Ad esempio alcune persone possono decidere di suddividere la quantità di metallo pregiato ed effettuare più vendite nel corso del tempo perché preferiscono avere contanti a disposizione. Altre invece preferiscono evitare l’uso di contanti perché non vogliono portare con sè cifre rilevanti. In questo caso è possibile optare per un esercizio commerciale situato nelle vicinanze della propria casa o del posto di lavoro. Si tratta di una soluzione molto più semplice da mettere in pratica quando si abita in grandi città, ad esempio Roma. Infatti la concentrazione di negozi è molto più alta della media.
Quando si aliena il proprio oro usato è necessario fare attenzione che il titolare o il commesso riportino sull’apposito registro e sulla scheda numerata riguardante la singola transazione il peso complessivo del metallo prezioso ceduto, la quotazione applicata e l’importo da corrispondere al privato. In secondo luogo in entrambi i documenti bisogna descrivere ogni singolo pezzo, allegando anche due foto di qualunque oggetto da scattare al momento. Inoltre bisogna consegnare al cliente anche la ricevuta della compravendita e una copia della scheda numerata progressiva compilata.

Prezzo Oro come cambia

Cambia oroL’oro si caratterizza per essere il bene rifugio per eccellenza e, proprio per questo motivo, risulta estremamente stabile nel lungo periodo. Infatti si tratta di un’ottima soluzione per gli investitori che vogliono diversificare il proprio portafoglio e proteggere i risparmi da eventuali crisi finanziarie e monetarie. L’oro non diminuisce di valore in momenti di instabilità politica ed economica, al contrario si rafforza perché sempre più attraente per gli investitori. Al tempo stesso questo metallo prezioso è molto volatile nel breve periodo. Infatti il golden fixing viene determinato presso la Borsa di Londra due volte al giorno (alle 10:30 e alle 15:00 ora locale) e quindi applicato in tempo reale da tutti gli operatori del settore aureo.
Bisogna tenere a mente che per fissare il prezzo dell’oro si valutano tanti fattori diversi: ad esempio si considera l’andamento del mercato, confrontando la domanda e l’offerta di questo metallo pregiato. In secondo luogo si considerano le aspettative degli investitori (se tendono a pensare che il golden fixing salirà in futuro le valutazioni possono aumentare di conseguenza), la situazione politica, finanziaria ed economica internazionale e l’apprezzamento delle monete. Infatti in situazioni di stabilità borsistica ed economica il valore dei beni rifugio tende al ribasso; in caso contrario il loro prezzo si rafforza perché vengono preferiti dagli investitori rispetto alle obbligazioni e alle azioni societarie. Inoltre la quotazione dell’oro si rafforza quando le monete più importanti del sistema valutario internazionale si deprezzano. In particolare è legata al valore del dollaro perché il golden fixing viene espresso in maniera standard con il rapporto dollari/oncia. Tuttavia, per ragioni di comodità e praticità, la quotazione viene espressa comunemente nella valuta locale: ad esempio nel Regno Unito si adotta il rapporto sterlina/oncia troy, mentre nella Zona Euro quello euro/grammo.
Fino all’agosto 2014 il golden fixing veniva determinato dai 5 maggiori operatori nel settore dell’oro, tra i quali la Deutsche Bank, la Banca Macatta di Scozia e la Societe General di Parigi. Invece da 3 anni questo compito è stata attribuito al London Bullion Market. In ogni caso bisogna tenere a mente che il golden fixing riguarda il metallo 24 carati, cioè quello puro. Questo valore viene applicato direttamente per l’oro da investimento e per le monete preziose assimilate, mentre l’oro usato si trova sotto forma di leghe dalla varia composizione. Le leghe sono usate anche per i gioielli e gli oggetti preziosi commercializzati, di conseguenza il loro valore dipende dalla quantità di metallo prezioso effettivamente contenuta. Nella maggior parte dei casi si utilizza l’oro 18 carati, cioè una lega composta per il 75% di oro puro e dal 25% di materiali leganti. A seconda del metallo aggiunto cambia anche la colorazione della lega: ad esempio l’oro rosso è formato da 750 parti su 1.000 di metallo prezioso e da 250 di rame.
Proprio per questo motivo le quotazioni dell’oro usato variano molto da un operatore all’altro: infatti ogni compro oro e banco metalli applica un prezzo diverso a seconda del guadagno che intendono ricavare dalle transazioni commerciali e dalle spese di gestione del negozio, per il personale e per lo stoccaggio degli oggetti preziosi acquistati. In qualunque caso si fa riferimento al golden fixing ufficiale, tuttavia si sottrae a questo valore una percentuale variabile che va dal 30 al 35%. Di conseguenza è necessario valutare con attenzione i prezzi applicati dagli operatori del settore sia quando si decide di alienare il proprio oro usato che quando si acquista l’oro da investimento. Nel primo caso è bene rivolgersi a compro oro affidabili e che garantiscono una buona sicurezza nelle transazioni commerciali. In secondo luogo si ottengono maggiori guadagni se l’esercizio commerciale appartiene a un brand conosciuto oppure a una rete di franchising: infatti possono proporre quotazioni migliori perché sono più ramificati sul territorio. Invece è bene acquistare oro da investimento presso un banco metalli in quanto queste società devono avere la qualifica di operatori professionali in oro.

Il mio oro usato dove lo vendo?

where-how-sell-buy-old-goldSe desideri vendere dell’oro usato hai assolutamente modo di trasformare i tuoi oggetti realizzati in questo metallo prezioso in denaro contante, dunque se sei disposto a liberartene, magari perché non ritieni abbiano alcun valore affettivo, puoi cogliere quest’opportunità.
La prima operazione da compiere è ovviamente quella di individuare l’esercizio a cui dovrai rivolgerti, e cià non è complicato, dal momento che le attività del settore sono presenti praticamente in tutte le città. Se sei della Capitale, ad esempio, dovrai scegliere il tuo compro oro Roma o in alternativa anche un banco metalli: di che cosa si tratta? Cosa distingue queste due attività?
Sia i compro oro che i banco metalli possono acquistare oggetti in oro direttamente da cittadini privati riconoscendo loro un corrispettivo in denaro, tuttavia i banco metalli possono interfacciarsi anche con dei professionisti, quindi con gioiellieri, orafi, o anche con banche che detengono questo genere di beni.
Altra differenza molto importante tra compro oro e banco metalli corrisponde al fatto che i secondi possono provvedere autonomamente alla lavorazione e alla fusione dell’oro acquistato.
Al consumatore medio ad ogni modo queste differenze importano poco, ciò che devi tener ben presente se desideri effettuare la vendita di oro usato è che devi rivolgerti a un’attività regolarmente autorizzata, e allo stesso tempo devi avere una chiara idea di quanto il tuo oggetto in oro può valere.
Da questo punto di vista va detto anzitutto che l’oro ha una sua quotazione ufficiale la quale è valida in tutto il mondo, una quotazione che non è stabile nel tempo, ma che al contrario è soggetta a continue variazioni.
Il cosiddetto Fixing dell’oro, ovvero quella procedura tramite la quale viene determinata la quotazione dell’oro viene determinata, è effettuata due volte al giorno, di conseguenza questo parametro può variare anche in tempi inferiori a 24 ore.
Controllare la quotazione ufficiale dell’oro è molto semplice: anche collegandoti a Internet dal tuo PC o dal tuo smartphone puoi verificarla con un semplice click, dal momento che i siti web affidabili e tempestivamente aggiornati non sono affatto pochi.
Quando sei in un compro oro e sei pronto a concludere una vendita potrai senz’altro controllare nel medesimo esercizio qual è la quotazione oro in tempo reale, per evitare anche i più remoti e improbabili rischi di scorrettezze, ad ogni modo, puoi verificare autonomamente che la medesima sia corretta collegandoti a Internet ad un sito web autorevole.
La quotazione dell’oro è il primo aspetto da considerare, dunque, in seguito devi tener presente anche la “qualità” dell’oro con cui è realizzato il tuo oggetto, ovvero il suo livello di purezza.
L’unità di misura che indica tale parametro corrisponde al carato, il cui simbolo è kt, e per ben capire di cosa si tratta devi considerare che gli oggetti in oro sono di norma costituiti da leghe metalliche, quindi da leghe in cui sono presenti delle quantità di oro, ma non si tratta affatto di oro puro al 100% come può essere quello sottoforma di lingotti.
Un oggetto in oro può avere dunque diversi gradi di purezza, e i carati indicano su 24 unità di cui è composta la sua lega metallica quante sono costituite da oro.
Da questo punto di vista si può spaziare da un minimo di 1 kt, quindi 1/24 di oro nella lega metallica, fino a 24 kt, quindi un oggetto realizzato in oro al 100%.
Il valore del tuo oggetto in oro dipende anche da questo, come puoi bene immaginare, e ovviamente dipende anche dal peso dell’articolo.
Se ti stai legittimamente chiedendo quanto puoi ricavare dalla vendita di oro usato, dunque, devi considerare 3 parametri fondamentali, quindi la quotazione oro in tempo reale, il peso dell’oggetto e il suo livello di purezza, quindi il suo numero di carati.
A tali aspetti se ne aggiunge anche un quarto, ovvero lo spread praticato dall’attività di compro oro alla quale sceglierai di rivolgerti.
La quotazione dell’oro come detto è valida a livello internazionale e tutti i compro oro devono far riferimento alla medesima, tuttavia non è detto che il medesimo oggetto sia valutato in modo identico dalle aziende concorrenti.
Questo non deve stupire, dal momento che ogni compro oro adotta delle politiche commerciali differenti, quindi trattiene delle percentuali diverse da ogni affare concluso: è proprio in questo modo d’altronde che queste attività riescono ad ottenere i loro utili.
Prima di scegliere il compro oro o il banco metalli di interesse, dunque, è un’ottima prassi quella di richiedere una valutazione a più esercizi, in modo da poteryi così orientare verso quello che ti assicura il pagamento più fruttuoso.
Ovviamente però devi prestare sempre attenzione, e devi accertarti che il compro oro o il banco metalli a cui ti sei rivolto sia regolarmente autorizzato e che rispetti tutte le normative vigenti.
Quando effettui la vendita di oro usato infatti il personale dell’azienda deve richiederti i documenti di identità e deve farti firmare alcuni moduli finalizzati alla tua identificazione: queste operazioni possono sembrare un po’ noiose, ma sono assolutamente necessarie per evitare che i criminali sfruttino questi esercizi per vendere oggetti rubati o per effettuare delle operazioni di riciclaggio di denaro.